| La signora Ada gestiva un negozio di merceria nel mio quartiere. Il negozio era poco più che un bugigattolo, con arredamento a dir poco demodè e merce non proprio alla moda. Lei era una 70enne che mostrava tutti i suoi anni, con i capelli bianchi e l’aspetto era uno strano mix tra la megera e le vecchia bagascia. Infatti era risaputo che in gioventù era stata quella che un tempo si definiva di facili costumi. Continuava a gestire il suo negozio più per sentirsi ancora attiva e per sfuggire alla solitudine, che per un reale bisogno. Comunque, anche se ero un 25enne non male, e non mi mancavano certo le ragazze, quella donna mi eccitava. Mi rendo conto che non è normale per un ragazzo essere attratto da una vecchia per lo più non certo desiderabile, ma Ada mi faceva davvero arrapare. Qualche volta ero entrato nel suo negozio con l’idea di sedurla, ma non ero mai arrivato a nulla di concreto. Fatto sta che più il tempo passava, più in me cresceva il desiderio per questa vecchia dal passato discusso. Un pomeriggio entrai nella bottega piccola e angusta e chiesi un reggicalze, dicendo che dovevo fare un regalo. Ada mise sul bancone un po’ di merce che io comincia a guardare con interesse. Lei faceva qualche battuta del tipo
-con questa roba una donna è più attraente; a voi maschietti questi capi non lasciano indifferenti.
Vedevo in lei dei sorrisetti maliziosi, e rispondevo a tono
-in effetti sono capi che non lasciano indifferenti; la donna deve essere sensuale.
Poi lei fece per prendere dei capi posti in alto sullo scaffale, e io girando il bancone mi portai dalla sua parte per aiutarla a prenderli, e in quel momento presi finalmente coraggio e mi lanciai: dandole una palpatina al culo chiesi
-tu li porti questi capi?
-che c’è, questa roba ti ha messo talmente in tiro da toccare il culo a una vecchia?
-veramente tu hai un gran bel culo, e mi piacerebbe vedere indossarti un reggicalze!
Lei mi scrutò interrogativamente mentre io continuavo a palparle il culo e rispose
-ma dici davvero? Potrei essere tua nonna….
-sì, ma non lo sei. Sei solo una donna che me lo fa tirare.
-sai che penso? Che tu non sei venuto qui per comprare niente, solo per provarci con me. Certo che sei un bel porcone se vuoi scoparti una donna di 70 anni.
E così dicendo mi tastò il cazzo, e trovandolo duro aggiunse
-vuoi davvero che indossi un reggicalze per te? Allora vai a chiudere la porta, ma prima abbassa a metà la saracinesca.
Detto fatto. Abbassai la saracinesca e chiusi la porta. Mi disse di aspettare e
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andò nel retrobottega; una stanzetta angusta con merce e scatole ammucchiate, e dopo un po’ mi chiamò dicendomi di entrare. La vecchia bagascia aveva indossato un perizoma e le calze con reggicalze. La gonna l’aveva tolta, e tenendosi la camicetta sollevata chiese
-allora? Mi trovi ridicola o arrapante?
Mi portai al suo cospetto, e accarezzandole le cosce flaccide e il culo laido risposi
-toccami il cazzo e ti renderai conto da sola se mi arrapi o meno.
Ada non se lo fece certo ripetere, e mi toccò il cazzo attraverso la patta, e sentendolo duro mi slacciò i pantaloni facendolo svettare in tutta la sua erezione. Lo scappellò e cominciò a segarmi
-mhhh, sei proprio arrapato! E adesso cosa vorresti farmi, vuoi che te lo ciuccio?
Io continuavo a palpare il culo, e lei si chinò cominciano a baciare e leccare tutto il cazzo. Poi lo prese in bocca succhiandolo per bene. Io mi muovevo come a chiavarla in bocca, e lei chiese
-vuoi scopare? Vuoi metterlo dentro?
La mia risposta fu ovviamente affermativa. Ada si tolse anche la camicetta e il reggiseno e si sfilò il perizoma. Si mise a 90° con le mani appoggiate al muro e mi invitò a fotterla. Puntai la cappella alla figa spelacchiata e grigia e la penetrai. La scopavo palpando quelle tette mosce con i capezzoli allungati e lei godeva e gemeva come una troia
-siii, che bello! Ohhh che bel cazzo che hai, dai scopami, chiavami! Oddio che cazzo duro! E’ bello e bello, avevo dimenticato questo è duro il cazzo dei giovani!
Continuavo a stantuffare con vigore dentro quella vecchia, e dovetti fermarmi un paio di volte per non venire. Alla fine mi lasciai andare e sborrai nel suo ventre. Quando mi sfilai Ada si girò e disse
-E’ stato bellissimo. Quando hai voglia io sono sempre disponibile
-ma io ho ancora voglia. Credi che mi sia già saziato di te? Una bella porcona così me la voglio godere bene!
Ada mi prese il cazzo in mano e si meravigliò di trovarlo ancora duro. Mi baciò infilandomi la lingua in bocca, e io risposi al bacio. Eravamo incollati uno di fronte all’altra, e aprendole le gambe feci di nuovo scivolare il cazzo nella fica. Stavamo scopando all’impiedi, e io la tenevo per le chiappe, ma poi violai con un dito il suo culo.
-mhh, vuoi mettermelo nel culo, vero porco? Si te lo do il culo, te lo do!
Si mise nuovamente a 90°, ma questa volta non puntai la fica. Il cazzo entrò senza troppa fatica tra quelle chiappe flaccide e bianche. Ero con tutta l’asta dentro il culo, e la sodomizzavo con forza
-si dai inculami forte! Dai porco che ti piace il culo! Godi, sborraci dentro!
Avendo già goduto poco prima, l’inculata fu lunga e prolungata. Il cazzo scorreva e le palle sbattevano rumorosamente sulle chiappe. Quando sentii che ero di nuovo prossimo all’orgasmo, l’afferrai forte per le tette e lei si mise con la schiena schiacciata sul mio torace. Il cazzo andava velocemente avanti e indietro, e sentii la sborrata attraversare tutta la mazza, e una copiosa sborrata schizzò dal glande invadendo il culo della vecchia che quasi urlava di piacere.
Questa fu la mia prima scopata con Ada. Scoparsi una vecchia, anche se porca, per molti non sarà il massimo della libidine. Io invece ho trovato quella chiavata, e le tante altre che seguirono, molto più soddisfacenti di quelle con le ragazze giovani. Ovviamente scopo con anche con le giovani, ma le vecchie mi arrapano di più
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